
“Se vuoi scoprire i segreti dell’universo, devi pensare in termini di energia, vibrazione e frequenza” [1]
Introduzione
Ai giorni nostri sentiamo parlare dell’etere solo in relazione alle comunicazioni radio, e lo associamo apertamente all’aria dell’atmosfera terrestre. Non è sempre stato così, anzi nell’antichità questo vocabolo definiva la parte rarefatta e luminosa oltre il cielo, sopra l’atmosfera terrestre dove addirittura risiedeva Dio con la schiera dei suoi angeli.
La seguente, ad esempio, è la definizione che ne da Repubblica: “Etere cosmico, secondo un’antica teoria fisica, sostanza leggerissima, trasparente, imponderabile, che, occupando ogni parte dell’universo, serve come mezzo per la propagazione dell’energia”[2] È il significato attribuito dai fisici dal 1600 al 1900, i quali, a nostro avviso, cercavano di dare una connotazione scientifica a quel sapere ancestrale intuitivo da sempre retaggio della nostra specie e ritenuto il fondamentale punto di partenza per lo sviluppo della coscienza umana.
Con questo articolo si vuole mostrare come in qualche modo, attribuire all’etere solo il significato di ‘’aria” per negare l’esistenza di un livello di sostanza non fisica in grado di far da mediatore per i piani più alti di esistenza, sia una posizione di comodo assunta dalla nostra società occidentale per promuovere il profitto dell’uomo e non l’evoluzione della coscienza nel pieno rispetto delle tensioni intellettuali ed emotive dell’essere umano.
Cenni storici
In modo da dare un’idea dell’evoluzione storica del concetto di etere prima della teoria della relatività rimandiamo a questo link: https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/scienza_e_fisica_quantistica/che-cos-e-l-etere
Todeschini, il dott. Keely ed Edward Leedskalnin
Già Cartesio quindi immaginava il sistema solare come il risultato di giganteschi vortici dove i pianeti sono “il gorgo” di energia che addensandosi diviene materia. Influenzati dalla cultura odierna, guidati dal determinismo scientifico, siamo propensi a ritenere questa idea una pura assurdità, tuttavia prove sperimentali sembrano confermare questa teoria.
Mentre stavo per redigere questo articolo, come sempre con mille dubbi sul mio operato, dovendo anche espletare i mie doveri di genitore, mi recai dai miei per prendere mio figlio che loro, per espletare i loro “doveri” di nonni, gentilmente mi tengono quando ho altri impegni; quando entrai a casa loro subito mio padre mi informò di essere stato ad una conferenza dove si parlava di Marco Todeschini e mi diede delle dispense chiedendomi se per caso ne avevo mai sentito parlare…
Avevo già saputo dell’esistenza di questo scienziato dallo scrittore Pizzuti, il quale sarà citato innumerevoli volte nei miei interventi poiché a lui attribuisco il merito di aver messo nero su bianco con dovizia di prove e precisazioni, idee e intuizioni per la quasi totalità condivise da tutta la gente “normale”, le quali non corrispondono proprio sempre con le teorie ortodosse “ufficiali”; tuttavia non disponevo fino ad ora, di alcuna informazione sugli studi di Todeschini. Invece ciò era proprio quello di cui avevo bisogno per questo mio lavoro: il caso non esiste…
Poliedrico studioso anche costui, egli dimostrò attraverso alcuni esperimenti scientifici come tutti i fenomeni fisici hanno luogo e sono collegati fra loro, dando come presupposto l’esistenza di un “oceano d’etere” dove la materia si genera ed è immersa, e questa sostanza da luogo a leggi e meccanismi che trovano strette analogie con gli effetti dati da particelle o corpi immersi in una sostanza liquida, in altre parole la materia nell’universo, risponde a leggi simili a quelle della fluidodinamica. Cruciale fu l’esperimento dell’ “Idroplanetario” e del “Genegravimetro”. Potete rendervi conto voi stessi di che si tratta osservando la Fig. 1: un poderoso movimento di rotazione al centro della vasca genera un vortice in grado di trascinare tutte le altre masse poste a distanze diverse, e queste per controbilanciare il movimento roteano anch’esse dando luogo ad una rotazione su se stesse ed ad una rivoluzione attorno al centro del gorgo.

Ma Todeschini andò addirittura oltre, pensando che la domanda fondamentale in fisica a cui si deve rispondere per comprendere l’universo è: <<Qual’è la causa del movimento della materia?>>[4] Per rispondere a questo quesito, il grande studioso formula la teoria della Psicobiofisica, scienza unitaria del creato, la quale comprende appunto:
- una parte fisica, che dimostra come tutti i fenomeni naturali si identificano in particolari movimenti di spazio fluido, retti da una sola equazione matematica;
- una parte biologica, che dimostra come tali movimenti, allorquando si infrangono contro i nostri organi di senso, producono in questi delle correnti elettriche che vengono trasportate dalle linee nervose al cervello, suscitando nella psiche, ed esclusivamente in essa, le sensazioni di luce, elettricità, calore, suono, etc.
- una parte psichica, che dà le dimostrazioni scientifiche dell’esistenza dell’anima umana, del mondo spirituale e di Dio.[5]
A questo punto ricordate l’ateismo di Margherita Hack? Beh anche noi troviamo alquanto insensata l’esistenza di un omone con lunga barba bianca seduto su un grande trono in alto nel cielo, tuttavia siamo molto spiacenti e ci scusiamo di dover dissentire anche in questa occasione con la presa di posizione teologica dell’illustre astrofisica. Se i nostri sensi ci mostrano un universo di apparenza, se la nostra biologia porta alla nostra psiche immagini, suoni etc., allora il piano fisico è solo un’illusione, e la vera essenza della vita si trova in un piano superiore, da qui si originano le vere forze che influiscono sui fenomeni materiali, e l’etere ne è il mediatore.
Quindi Tesla era nel giusto sostenendo che l’universo sia “pieno” di energia e non vuoto ed anzi il normale corso dei fenomeni parte dall’ ”alto” per manifestarsi sul piano materiale, piuttosto che agendo dal basso distruggendo e bombardando la materia per estrarne contro natura l’energia vitale. Mi è capitato spesso in passato di discutere di Nikola Tesla con amici e parenti, e quando sostengo che, essendo l’universo non “vuoto”, sia possibile con opportune apparecchiature ottenere più energia di quella irradiata, vengo sempre attaccato duramente dalle persone con titolo di studio più alto. Ora, non voglio sminuire chi studia o è laureato: io ammetto di non essere stato capace di proseguire gli studi, dico solo di trovare una forte resistenza più perché non riescono a liberarsi di un assioma loro imposto, che per il fatto di aver detto una stupidaggine; dopo tutto siamo o no fatti di energia?
Ci sono altri due studiosi ai quali vorrei fare accenno in questo articolo per pertinenza degli argomenti trattati e sono John Warrel Keely ed Edward Leedskalkin. Anche se non si sa molto su questi due scienziati, come spesso succede per chi ha intuizioni in grado di ledere gli interessi economici di ristrette élite o grosse corporazioni, il primo ha il merito di aver studiato fenomeni di risonanza e di aver ideato esperimenti e congegni in grado di sfruttare le leggi inerenti a quanto osservato. In pratica generando una nota musicale o un accordo di suoni e amplificandoli e trasmettendoli in modo adeguato poteva sollevare o spaccare massi, far levitare oggetti etc. Anche lui manco a dirlo sosteneva di stimolare l’etere e ottenere così queste anomalie in campo fisico; sembra aver ideato anche un congegno per far risuonare alcuni metalli particolari come argento, oro e platino ed aver osservato con questo la creazione di vibrazioni sempre più intense che all’inizio si manifestavano come suoni poi diventavano emissioni luminose dando la prova di quanto postulato da Todeschini in merito ad un “universo di vibrazioni”. Il secondo invece, Edward Leedskalkin, figura ancor più misteriosa, costruì addirittura una residenza chiamata Coral Caste (Fig. 2), tutta fatta di grossi massi, da solo con l’ausilio di “macchine” da lui costruite basate sull’utilizzo di magneti ed avvolgimenti. Egli sosteneva che la gravità non è propriamente una caratteristica intrinseca della materia, ma si genera grazie alla rotazione terrestre e in funzione del nucleo ferromagnetico del nostro pianeta, un po’ come fa una dinamo delle vecchie biciclette, in grado di creare energia se il suo rotore viene messo in movimento all’interno del campo magnetico generato dallo statore, quindi è sufficiente contrastarla in modo opportuno per compiere con semplicità molti lavori da sempre ritenuti estremamente dispendiosi per l’uomo, come lo spostamento di uomini e merci o il sollevamento appunto di grossi carichi. Della levitazione ho già trattato in un articolo sul gruppo chiuso In.Forma.Zione in Facebook, ma in futuro mi riservo di fare un nuovo intervento qui nel nuovo blog, frattanto possiamo affermare che anche questi fatti concordano con la teoria di Todeschini.

Tutto combacia con il sapere antico, dal velo di māyā o illusione generato dalle percezioni sensoriali, alla presenza dell’etere, concetto simile al prāṇa della filosofia induista dal quale appunto gli esseri viventi traggono la loro vitalità, il chi o ki nella cultura cinese e giapponese, il pneuma nelle antiche culture europee e addirittura il vril nel nazismo esoterico per mostrare come questo concetto sia stato rivalutato in tempi recenti.
La musica spiega l’universo
Può allora il sapere antico ritenuto obsoleto per non dire “fantasioso” ai nostri tempi, essere invece più avanzato di quello attuale?
Seguendo la logica dei ragionamenti finora fatti in questa trattazione, se la materia è energia condensata, allora l’universo è fatto, passatemi la definizione, di “sostanza” in movimento, vibrante in modo più o meno veloce, dando l’impressione grazie al filtro sensoriale, di essere ora materia, ora luce, ora forza. Anzi l’essenza della vita stessa è la vibrazione, poiché “statico” è “morto”, “pulsante” è vivo, manifesto. Ma se tutto è vibrazione come affermava Todeschini, e gli equilibri del movimento fluido-energetico che permea il cosmo sono regolati da ferree leggi matematiche capaci di trascendere lo spazio-tempo, allora ci possiamo aspettare delle analogie tra questo sistema e l’armonia musicale: ecco forse per quale motivo da Pitagora in poi, molti grandi pensatori credevano nella “Musica delle Sfere”, cioè immaginavano che i pianeti nel sistema solare, durante il loro moto di rotazione e rivoluzione, dessero luogo ad una sinfonia non udibile dall’uomo ma perfettamente rispondente a precisi rapporti armonico-matematici.[6] Per inciso, l’armonia in musica è l’arte di organizzare i suoni prodotti contemporaneamente in “accordi”, e a mio avviso, anche se si può apprendere empiricamente affinando la capacità di ascolto, risponde a precise leggi matematiche. Un giorno forse, se avrò il tempo, tratterò meglio queste analogie tra musica e “creato” in un nuovo articolo.
Una affascinante interpretazione del principio secondo cui “all’inizio fu il logo di Dio”, concetto molto comune a tantissime religioni e la cui origine si perde nella notte dei tempi, potrebbe allora essere questo: Il logos inteso come verbo, nel senso di parola di Dio, potrebbe alludere alla primigenia emanazione di suono o vibrazione velocissima, la quale rallentando in maniera non omogenea, ha dato luogo alla manifestazione del creato. E’ una interessante alternativa al Big Bang e si dovrebbe allora dire: “All’origine fu la vibrazione”[7] Pertanto la musica potrebbe svelare i segreti del cosmo poiché profonde analogie si trovano fra la teoria dell’armonia e quanto osserviamo in natura, ad esempio la crescita di una foglia con schema a frattali o la formazione di un cristallo di neve con importanti analogie con la generazione involontaria di armonici quando si suona una nota musicale, oppure la struttura del sistema solare dove precisi rapporti regolano la distanza e la velocità di rotazione dei pianeti attorno al nostro astro.

Conclusione
In modo molto veloce e sintetico, ho cercato di completare con questo articolo, la prima parte dell’esposizione di una mia teoria, per altro condivisa anche se non in maniera del tutto esplicita, da molti altri pensatori, secondo cui Albert Einstein è stato esaltato non principalmente per le sue conquiste filosofico-scientifiche quali la dimostrazione della relatività della nostra realtà in termini scientifici oggettivi, quanto piuttosto per alcuni postulati adatti a far prendere una direzione puramente materialista al metodo accademico scientifico oggi divenuta dominante in tutti gli ambiti; e secondo cui Tesla avrebbe compreso e utilizzato leggi fisiche nel rispetto di come in natura avvengono i fenomeni, esaltando l’importanza del concetto di etere in contrasto con l’idea di spazio vuoto proposta dalle teorie fisiche sviluppate grazie agli studi dello scienziato Tedesco.
Ho tentato di suggerire personaggi e teorie meno conosciuti ma non per questo di importanza inferiore, anzi ho portato dati per tentare di dimostrare come proprio questo sapere, a mio avviso deliberatamente accantonato, abbia i meriti di conciliarsi meglio con gli studi e le osservazioni fatte da tutti gli studiosi che si sono dedicati a problemi di fisica dal 1600 ad oggi, e di rivalutare ed armonizzare con la nostra cultura moderna, tutte quelle antiche tradizioni filosofiche e religiose da sempre sospettate di contenere verità assolute sul uomo e l’universo.
Per coloro i quali desiderassero reperire ulteriori informazioni sul Prof. Todeschini, consiglio di visitare il sito internet del Circolo di PsicoBioFisica Amici di Marco Todeschini a questo link: http://www.circolotodeschini.com
Completerò questo piccolo compendio con la pubblicazione di un video dove mostro un dispositivo da me realizzato su progetto di Tesla nel prossimo articolo che potrete trovare nel mio blog a partire dal 1° Febbraio.
Grazie per la visita
FD
[1] Nikola tesla
[2] https://dizionari.repubblica.it/Italiano/E/etere.html
[3] Marco Todeschini, Psicobiofisica - Dispensa a cura di Fiorenzo Zampieri - Circolo di Psicobiofisica Amici di Marco Todeschini
[4] Ibidem
[5] Prof. Dott. Ing. Marco Todeschini - Dispensa Biografica - Circolo di Psicobiofisica Amici di Marco Todeschini
[6] https://it.wikipedia.org/wiki/Musica_delle_sfere
[7] All’origine fu la vibrazione - Alessio Di Benedetto - 2011 Nexus Edizioni S.r.l.
[8] Prof. Dott. Ing. Marco Todeschini - Dispensa Biografica - Circolo di Psicobiofisica Amici di Marco Todeschini
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